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Farina di Kamut e la Pizza

Articolo aggiornato il 4/10/2022

La farina di kamut deriva dal frumento orientale, noto anche come grano rosso o khorasan. Questo tipo di cereale appartiene alla famiglia delle graminacee triticum durum.

Originario dell’area “mezzaluna fertile” situata tra l’Egitto e la Mesopotamia, è caratterizzato da un fusto che puo raggiungere i 180 centimetri di altezza, la sua cariosside, ossia il chicco si presenta nudo ed è più lungo di qualsiasi altro tipo di frumento. Il kamut è molto adatto alle colture biologiche in quanto cresce molto bene senza l’impiego di pesticidi o fertilizzanti, quindi attualmente è la specie più coltivata biologicamente al mondo.

farina di kamut
Marchio farina di kamut

Farina di Kamut e la Pizza

Utilizzo:
La farina di kamut è molto impiegata come valida alternativa alla farina di grano duro, per pasta e sfarinati ad uso alimentare e i suoi chicchi sono impiegati come ingredienti per zuppe, minestroni e insalate.
Come tutti i cereali, il kamut non possiede un tenore elevato di glutine, quindi è facilmente digeribile anche dalle persone che soffrono di lievi disturbi alimentari, tuttavia non può essere assunto da persone affette da celiachia.

farina di kamut
Una pizza vegana fatta con farina di kamut

La Pizza con Farina di Kamut

La pizza fatta con la farina di questo cereale, è uno dei piatti più diffusi e apprezzati, la pasta che si ottiene, risulta essere gustosa e morbida come la pizza tradizionale, ma è molto più digeribile.
Per l’impasto con la farina di kamut seguite il nostro precedente post “impasto per pizza fatta in casa“.
Terminata la fase di impasto, dividetelo in 4 palline e lasciatelo riposare un ora circa per la lievitazione.
Dopo un ora, spianate le palline fino a formare 4 dischi di pasta dal diametro di 30 centimetri circa.

farina di kamut
Pizza con farina di kamut

Conditele a vostro piacere e infornate nel vostro forno precedentemente riscaldato a 200/250 gradi per 15 minuti, fino a quando il bordo risulterà essere perfettamente dorato.

Se desideri saperne di più sul kamut, puoi consultare wikipedia.

farina di kamut
Pizza con farina di kamut
farina di farro

Farina di Farro il Super Cereale

La farina di farro è ottenuta dalla macinazione delle cariossidi di triticum spelta(farro maggiore), triticum dicoccum(farro medio simile al frumento duro) o triticum monococcum(piccolo farro). E’ un cereale molto resistente, riesce a crescere su terreni poveri, anche in un clima molto rigido, dove il grano duro non riesce a svilupparsi.

farina di farro
farina di farro

Farina di Farro nella storia

Il farro è la più antica varietà di cereale coltivata e consumata dall’uomo fin dai tempi del neolitico. Tuttora viene utilizzata nella produzione di pasta e pane. Il pane di farro è simile a quello bianco, ma con un aroma molto più intenso. L’alimentazione a base di prodotti che derivano dal farro è molto indicata per chi non digerisce bene il pane o la pasta fatta con grano duro o tenero, ma la farina di farro non è assolutamente indicata per i soggetti celiaci.

farina di farro
farina di farro

Farina di farro analisi nutrizionale

Il farro presenta un ridotto apporto calorico, solo 335 kcal per 100 grammi di prodotto.
Ricco di proteine, 15,1 grammi/100 grammi di farina, vitamine del gruppo b, metionina, cisteina, lecitina, taurina e altri fosfolipidi.
Farina di Farro
Dopo la trebbiatura, il chicco di farro mantiene una sorta di pellicina che resta attaccata al seme, priva di proprietà nutritive. Per questo motivo a seguito della trebbiatura il chicco di farro non può essere direttamente trasformato in farina senza che prima avvenga il passaggio di decorticatura. Questo spiega il motivo per cui il costo della farina di farro è nettamente superiore rispetto alla farina di frumento anche di 3 o 4 volte.
In commercio esistono due tipi di farro: il decorticato e il perlato. Il tipo decorticato che viene sottoposto al processo di decorticazione accennato in precedenza, mantiene intatto il pericapo, parte di esso molto ricca di fibre, nel farro perlato il pericapo del chicco viene rimosso. Di fronte ad una eventuale scelta, è preferibile il farro decorticato proprio perchè più ricco di fibre. Il farro perlato è comunque molto utilizzato perchè cuoce in tempi inferiori e la farina prodotta da esso è piu chiara e meno ricca di fibre.

farina di farro
Focaccia con farina di farro

Farina di farro: usi

La farina di farro è molto utilizzata per la produzione di dolci, pane e pasta. I prodotti da forno preparati con la farina di farro, sono preferibili a quelli di frumento, in quanto risultano piu aromatici e addirittura piu buoni. Visto l’elevato contenuto di fibre, i prodotti realizzati con questa farina regolarizzano il transito intestinale producendo un leggero effetto lassativo. Le fibre sono costituite da cellulosa, lignina, emicellulosa ed altri dalle proprietà nutrizionali nulle, ciò non toglie, che le fibre siano molto importanti per l’organismo. Nel nostro stomaco infatti, le fibre della farina di farro si gonfiano, ed è per questo motivo che vantano anche proprietà sazianti.
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Il farro su wikipedia

farina di farro
Tagliatelle di farro alle verdure
farina manitoba

Farina Manitoba Usi e Proprieta

Farina manitoba. La farina di manitoba proviene dalle regioni del nord America e Canada, nelle terre che un tempo appartenevano alle tribù dei pellerossa. È una farina di forza, che contiene una grande percentuale di proteine (fino al 18%) e ha un potere di assorbimento dell’acqua notevole (fino all’80% del suo peso). Viene utilizzata per aumentare la forza delle farine in genere, soprattutto per produrre pani speciali e pizza.E’ una farina di frumento (Tricum aestivum) semi-duro famoso per l’alto contenuto di glutenina e gliadina, sostanze che al contatto con l’acqua danno origine al glutine, una proteina che durante il processo di lievitazione intrappola i gas e permettendo la “crescita” degli impasti formando le tipiche bolle che sono la struttura del pane, della pizza e di tutti i prodotti lievitati.

farina manitoba
farina manitoba

Farina Manitoba Usi e Proprieta

Ogni tipo di farina contiene glutine, e quando viene impastato con l’acqua acquisisce un certo livello di forza (W) ed è proprio questa caratteristica che contraddistingue le varie farine e va da <90W fino ad arrivare a 370W.

farina manitoba
farina manitoba

Farina Manitoba Usi e Proprieta

La farina di manitoba è perfetta come base in pasticceria per dolci a lunga lievitazione ricchi di grassi come panettoni, pandori, colombe, mentre le farine più deboli che possiedono una minore quantità di glutine si sgonfierebbero sotto il peso dei grassi contenuti.
La farina manitoba viene impiegata esclusivamente nella forma 00 cioè una macinatura finissima, ciò ne favorisce la digestione e l’assorbimento, ma tutto ciò a discapito dell’indice glicemico e insulinico.
Contrariamente a quello che si può pensare, quindi, non è la farina manitoba a fare ingrassare, ma sono gli alimenti per la quale viene utilizzata: Panettoni, pandori, donuts, colombe, croissant.
Farina Manitoba Usi e Proprieta nell’Impasto per pizza.
La farina manitoba, solitamente viene miscelata alle farine più deboli quando si realizzano impasti a lunga lievitazione(24-48 ore) insieme a pochissimo lievito, che da luogo ad una pizza digeribile, soffice e croccante allo stesso tempo.

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La farina manitoba su wikipedia.

farina manitoba
farina manitoba

Come Fare l’Olio Piccante in Casa

Come fare l’olio piccante in casa con il peperoncino fresco

Se siete degli amanti dell’olio piccante, pranzate e cenate con la bottiglia di olio piccante a tavola al vostro fianco, se siete sempre i primi a chiederlo quando cenate in ristorante o in pizzeria, se siete amanti della pasta all’arrabbiata…. questo è quello che fa per voi!!! Come preparare a casa vostra la deliziosa ricetta mediterranea dell’olio piccante.

olio piccante
Olio piccante

Se amate la cucina piccante come la adoro io, e aggiungete il piccante sulla pizza, nei primi piatti e ovunque in cucina, dovrete obbligatoriamente provare a preparare il vostro olio piccante fatto in casa. Come tutti sanno, il peperoncino non è indicato per determinati regimi alimentari, per chi soffre di bruciori di stomaco o per chi soffre di alcuni disturbi di salute, ma vanta moltissime proprietà.

olio piccante
Peperoncino Italiano

Il peperoncino fresco è ricchissimo di vitamina C, molto benefica per l’organismo, in special modo se non osservate una dieta equilibrata e non assumete frutta e verdura in abbondanza, molto indicato per i fumatori, la vitamina c in esso contenuta rinforza il nostro sistema immunitario e protegge da eventuali infezioni. E’ un antiossidante e molti esperti di settore lo segnalano come un alimento anti-cancro. Tutte queste benefiche proprietà sono dovute ad una sostanza in esso contenuta, chiamata “capsacina”.

olio piccante
Preparazione dell’olio piccante

Vediamo come preparare correttamente l’olio piccante a casa nostra.

Consigli: Quando maneggiate il peperoncino fresco è consigliabile usare sempre i guanti, oppure lavarsi subito le mani dopo l’uso.

Ingredienti per un litro di olio piccante

100 grammi di peperoncini Italiani freschi

1 litro olio extra vergine di oliva

Uno spicchio d’aglio e rosmarino (a vostro piacere)

Prepariamo la ricetta per fare l’olio piccante

Per evitare l’insorgere di qualsiasi batterio che potrebbe rovinare il vostro olio piccante è bene fare essiccare i peperoncini prima di usarli. Lasciateli qualche giorno al sole, metteteli in forno o nel microonde, sul termosifone ecc.

olio piccante
Preparazione del peperoncino

Dopo averli fatti essiccare, lavateli bene sotto acqua fredda corrente ed asciugateli bene con un canovaccio. Eliminate il gambo e tritateli molto finemente sul tagliere. Ponete il peperoncino tritato con tutti i semi in una bottiglia o in un vasetto di vetro con coperchio, ricoprite il tutto con l’olio extra vergine di oliva e se è di vostro gradimento aggiungete dell’aglio e rosmarino finemente tritato.

Chiudete ermeticamente il contenitore e conservatelo per tre settimane in un luogo buio della vostra casa. A seconda della quantità di olio aggiunto il risultato finale sarà più o meno piccante.

olio piccante
Olio piccante

Come prepari il tuo olio piccante? Lascia la tua ricetta nei commenti su questa pagina.

Se desideri conoscere meglio il peperoncino, puoi dare un occhiata a wikipedia.

Pizza marinara

La Pizza Marinara Ricetta e Preparazione

La pizza marinara ha origini antiche, ancor più della pizza margherita. Il suo nome trae in inganno molte persone che immaginano una pizza ai frutti di mare, ma non è così.

pizza marinara
La pizza marinara

Gli ingredienti con i quali viene preparata oggi, sono rimasti gli stessi con i quali veniva preparata tanti anni fa. Pomodoro, aglio, olio, un pizzico di sale, origano e qualche fogliolina di basilico fresco.

Ancora oggi è una delle poche pizze che viene preparata senza mozzarella o altri tipi di formaggio. La storia ci racconta che furono proprio i marinai a richiedere ai fornai dell’epoca questo tipo di pizza, da portare con loro nelle uscite a mare quotidiane, per le sue ottime proprietà di conservazione, e in onore dei marinai fu appunto chiamata la pizza dei marinai “marinara”.

La Pizza Marinara Ricetta e Preparazione

L’impasto per la pizza è simile a tutte le altre pizze:

Per fare 4 palline da 250 grammi l’uno per 4 persone

  1. Farina tipo “0” 625 grammi
  2. Acqua 375 grammi
  3. Sale 15 grammi
  4. Lievito 1,2 grammi
  5. Zucchero 10 grammi
  6. Olio 2-3 cucchiai

Per il condimento delle 4 pizze:

  1. 300 grammi polpa di pomodoro
  2. Basilico fresco qualche foglia
  3. 2 spicchi d’aglio
  4. Origano
  5. Olio

Il procedimento per la preparazione della pizza è uguale per tutti i tipi di pizza, se non avete alcuna esperienza vi consiglio di leggere questo mio precedente post, dove troverete una descrizione dettagliata sulla procedura da seguire per l’impasto e per la lievitazione.

 

pizza marinara
Aggiungere pomodoro

Una volta spianati i dischi di pasta, aiutandovi con un cucchiaio, versate il pomodoro, qualche fettina di aglio senza pelle, una spolverata di origano, un filo di olio e qualche fogliolina di basilico fresco.

pizza marinara
Aggiungere gli ingredienti

Portate il vostro forno alla temperatura massima (200/250 gradi) e infornate per 15 minuti o fino a quando il bordo non risulterà essere perfettamente dorato.

pizza marinara
La deliziosa pizza marinara

Calorie della pizza marinara 523 kcal.

Per saperne di più sulla pizza marinara puoi dare uno sguardo a wikipedia.

Ti piace la pizza marinara? Facci sapere cosa ne pensi nella sezione dei commenti in fondo a questa pagina.

Il sale nell impasto della pizza

Il sale nell impasto della pizza

Il sale nell impasto della pizza

Il sale ha un compito molto importante nell’impasto della pizza. Grazie alla sua azione, e alle sue proprietà antisettiche, agisce sulla lievitazione rallentando molto la fermentazione dei batteri, quali l’acido lattico, acetico e sui batteri omofermentati. La sua azione sulla formazione del glutine è nota a tutti i pizzaioli e a tutti quelli che lavorano quotidianamente con i prodotti per panificazione. La sua interazione con le proteine presenti nella farina, la glutenina e la gladina conferiscono consistenza alla massa.

Il sale nell’impasto della pizza

Il sale nell impasto della pizza
Il sale

Sono anche note le proprietà di conservante del sale, che impediscono la proliferazione di batteri, quindi il deterioramento del nostro impasto.

Il sale inoltre riduce lo sviluppo di anidride carbonica nel nostro impasto, restituendoci un alveolatura della maglia glutinica regolare ed omogenea.

Va fatta molta attenzione durante la realizzazione dell’impasto, a non fare entrare mai a contatto il sale con il lievito, questo andrebbe a bruciare le cellule del lievito che perderebbero le sue proprietà di trasformare gli zuccheri dell’impasto in alcool etilico e anidride carbonica.

Cosa accadrebbe al nostro impasto se ci dimenticassimo di aggiungere il sale? L’impasto privo del sale, risulterebbe appiccicoso, difficile da lavorare. Noteremo subito che il colore dell’impasto senza sale è molto più bianco rispetto ad un impasto col sale, ma è durante la fase di lievitazione che ci accorgeremo di esserci dimenticati di aggiungere sale, l’impasto lieviterebbe in tempi molto brevi senza arrivare alla maturazione.

Quando si aggiunge il sale nell’impasto?

Se state preparando la pizza a casa vostra e state usando una farina debole(farina comune bianca OO) potreste aggiungerlo all’inizio, insieme alla farina, questo vi aiuterà ad ottenere un impasto tenace, con una buona maglia glutinica. Se invece state usando una farina forte (w fino a 240) il sale va sempre aggiunto a chiusura dell’impasto.

La quantità di sale per l’impasto della pizza va dai 40 ai 60 grammi per ogni litro di acqua.

Il sale nell impasto della pizza
Sale per pizza

Se vuoi saperne di pi+ sul sale clicca qui

Prosciutto crudo sulla pizza

Prosciutto crudo sulla pizza

Il prosciutto crudo, deve essere sempre aggiunto sopra la pizza appena sfornata, non deve mai essere cotto nel forno.

Prosciutto crudo sulla pizza
Pizza con Prosciutto crudo

Prosciutto crudo sulla pizza

 

Chiarita questa premessa che mi sembrava d’obbligo citare, passiamo ora all’estetica. Qualche bella fetta disposta per bene sopra la pizza a coprire tutti gli ingredienti, sembrerebbe essere la soluzione migliore da adottare, ma, ahimè… una delle cose più raccapriccianti che noto osservando i clienti nelle pizzerie, avviene quando il cliente cerca di tagliare uno spicchio di pizza da mangiare con il prosciutto crudo sopra. Spesso, il prosciutto crudo non vuole proprio saperne di essere tagliato con la pizza, quindi si finisce col tagliare il prosciutto crudo a parte e poi si cerca in tutti i modi di ricomporlo sopra la stessa pizza. Uffa quanto lavoro….

A mio avviso sarebbe più opportuno tagliare il prosciutto crudo in fette piccole, dalle dimensioni di un boccone, la pizza non ne perderà in estetica, e il cliente avrà minori difficoltà nel tagliare e mangiare la pizza con sopra il prosciutto crudo.

Questo vale anche per tutti gli altri salumi che possono avere la stessa consistenza del prosciutto crudo, uno su tutti: lo speck.

Ci sono alcune eccezioni per le quali il prosciutto crudo va cotto in forno, e queste possono essere quando si preparano calzoni e pizze ripiene col prosciutto crudo, in questi casi il prosciutto non verrà cotto completamente essendo nel ripieno, ma si scalderà appena.

Si, mi è capitato anche che qualche cliente chiedesse che lo stesso prosciutto crudo sulla pizza venisse cotto in forno, ma con pessimi risultati, perché si sa che il prosciutto crudo una volta cotto diventa salatissimo, quasi immangiabile.

Una raccomandazione che mi sento invece di dare ai titolari di pizzerie e agli addetti alla spesa, è quella di non comprare prosciutto crudo di dubbia provenienza,con conservanti vari, e che ha l’apparenza di un pezzo di carne cruda, capisco che è un ingrediente molto costoso, ma un eventuale risparmio di 20 centesimi per pizza non vi arricchirebbe, anzi, servendo un prosciutto crudo non di qualità, correrete il rischio di perdere qualche cliente.

Prosciutto crudo sulla pizza
Prosciutto crudo

Per saperne di più sul prosciutto crudo clicca quì

Olio nell impasto della pizza

Olio nell impasto della pizza

Olio nell impasto della pizza

Una delle domande più comuni che mi viene rivolta dal lettori del mio blog, è la seguente: Questo benedetto olio extra vergine di oliva, va aggiunto o non va aggiunto al nostro impasto della pizza?

Olio nell impasto della pizza
Olio di oliva

Iniziamo questa discussione col dire che nella disciplinare STG della pizza napoletana, l’olio extra vergine di oliva non è menzionato affatto per quanto riguarda l’impasto, mentre è opportuno aggiungere un filo di olio extra vergine di oliva a crudo sulla pizza, prima che essa venga servita al cliente.

Olio nell impasto della pizza

Vi ricordo che la disciplinare STG della pizza Napoletana è valida solo per le pizze cotte in un forno a legna. Quindi l’olio non andrebbe aggiunto nell’impasto, ma …… avendo frequentato per molti anni questo settore, vi posso assicurare che non è del tutto vero. Sono in molti (quasi tutti) ad aggiungere grassi all’impasto, che tipo di grassi? Uno dei più comuni è lo strutto.

Olio nell impasto della pizza

L’olio di oliva si aggiunge all’impasto quando si vuole ottenere una pizza più fragrante, mentre l’olio di semi si aggiunge all’impasto quando si vuole ottenere un prodotto piì croccante.

Va aggiunto all’impasto poco prima della chiusura, mentre se preparate la pizza a casa vostra e usate una farina debole, quella comune del supermercato, è consigliabile aggiungerlo, magari insieme all’acqua, per facilitare il legamento delle proteine, consentendo la formazione di un glutine più omogeneo, che tratterrà maggiormente i gas che andranno a formarsi durante il processo di lievitazione.

Il mio consiglio, è quello di aggiungerne 50 grammi di olio extra vergine di oliva per ogni litro di acqua. Fate attenzione, perché una quantità eccessiva di olio potrebbe rallentare o addirittura compromettere la lievitazione.

Conclusione: In quali casi usare l’olio

Se preparate un impasto per la pizza al piatto che verrà cotta in un forno a legna, e la stessa pizza verrà divorata dal cliente in 2 minuti, potete benissimo fare a meno di aggiungere olio nell’impasto.

Qualora stiate preparando un impasto per pizza a casa vostra, da cuocere in un forno a gas, elettrico o quello piccolo di casa, vi suggerisco di aggiungere dell’olio extra vergine di oliva all’impasto nella quantità di 50 grammi per ogni litro di acqua. Il vostro prodotto finale, risulterà essere migliore, in quanto la pizza nel forno di casa ha una cottura piì lenta, anche 20 minuti in qualche caso, rispetto a un minuto circa nel forno a legna, vi ricordo anche che l’olio nella pizza contribuisce a farla mantenere calda più a lungo, e questo a casa nostra potrebbe esserci utile.

E lo strutto? Ma siiii, se proprio dobbiamo farci male, allora usiamo lo strutto al posto dell’olio.

olio nell impasto della pizza
Strutto di suino

Cosa dice wikipedia sull’olio di oliva

Pomodoro per pizza:quale usare

Pomodoro per pizza:Quale usare

Pomodoro per pizza:Quale usare

Stasera pizza!! Sto tornando proprio adesso dal supermercato, e ho contato ben 18 tipi di pomodoro differenti in vendita sugli scaffali, mi ritengo fortunato perché conosco questo mestiere, quindi so benissimo quale pomodoro scegliere per preparare la nostra pizza, ma posso immaginare che qualora a fare acquisti non fosse un professionista della pizza, si sarebbe trovato sicuramente in difficoltà. Quindi in questo articolo impariamo a conoscere bene quale tipo di pomodoro usare e come usarlo.

Pomodoro per pizza:Quale usare

Pomodoro per pizza:quale usare
Pomodori pelati

Il pomodoro pelato è sicuramente quello più usato in cucina e adatto come condimento per la pizza. Sarebbe opportuno tagliarli a cubetti e disporli su di uno scolapasta per alcuni minuti per separare l’acqua in eccesso. La disciplinare della pizza STG Napoletana indica appunto il pomodoro pelato (San Marzano) come prodotto da usare sulla pizza. I pomodori pelati in scatola sono privi della buccia, quindi non ci rimane che passarli, condirli ed avremo il nostro pomodoro pronto per la pizza.

Se volete risparmiare fatica, potete trovare in commercio sugli scaffali dei supermercati la passata di pomodoro.

Pomodoro per pizza:quale usare
Passata di pomodoro

La passata, altro non è che il pomodoro pelato già passato e quindi pronto per l’uso. Preoccupiamoci solo di acquistare un prodotto di qualità e che non abbia un retrogusto acido. Aprite il barattolo, lo condite e…fatto. Quasi tutte le pizzerie usano passata di pomodoro di qualità per le loro pizze.

Il pomodoro fresco e maturo, è sicuramente un ottimo prodotto da usare per la pizza. Va tagliato a cubetti, lasciato scolare qualche minuto per separarlo dalla eccessiva quantità di acqua che contiene, poi va passato per separarlo dalle bucce.

Pomodoro per pizza:quale usare
Pomodoro ciliegino

Il pomodoro ciliegino, dal gusto dolciastro, non va di certo considerato come un eventuale sostituto del cugino pelato, ma è davvero un ottimo condimento su molte pizze, provate ad immaginare una bella focaccia di patate appena sfornata, con sopra dei pomodorini. I pomodorini “pachino” o di qualsiasi altro tipo, vanno divisi in 4 spicchi e conditi con olio, sale e basilico fresco.

Se vuoi saperne di più sul pomodoro, clicca qui

 

Quale farina usare per pizza, dolci e pasta preparati in casa?

Quale farina usare per pizza, dolci e pasta preparati in casa?

Foto di diversi tipi di farina per indicare quale farina usare per pizza dolci e pasta preparati in casa
Quale farina usare per pizza dolci e pasta preparati in casa?

Durante la preparazione delle nostre ricette ci capita molto spesso di chiederci quale farina usare per preparare pizza dolci e pasta in casa. Cucinare in casa, è tornato di moda grazie alla crisi economica! Parte del merito va anche ai numerosissimi programmi televisivi di cucina e ai libri culinari in commercio.

Quale farina usare per pizza, dolci e pasta preparati in casa?

Come tutti noi già sappiamo, l’impasto della pizza può essere morbido, soffice, friabile o spugnoso: queste caratteristiche variano essenzialmente a seconda del tipo di farina utilizzata o, per meglio dire, dalla miscela di farine.
Le pizze, le focacce, e le specialità da forno in genere, possono apparire in maniera diversa proprio in funzione della farina scelta per la lavorazione. Infatti, oltre all’acqua, all’olio, al sale ed al lievito che usiamo per l’impasto, la farina è di fatto un ingrediente protagonista nella preparazione della pizza.
Da non sottovalutare che anche la lievitazione, l’ambiente, la temperatura del forno e il tipo di cottura sono elementi che incidono pesantemente sulla riuscita del prodotto finale.

Farine di tipo 00, 0, 1 e 2

Come tutti noi sappiamo, dalla macinazione del frumento duro si ottiene la semola ed il semolato; invece, quando maciniamo il grano tenero, abbiamo come prodotto finale una farina bianca, particolarmente adatta per la preparazione del pane e dolci. La farina bianca si differenzia in base al grado di abburattamento che è il processo di lavorazione consistente nella separazione della farina dalla crusca.

  • Farina bianca di tipo 00: grado di abburattamento pari a 50% (ideale per pastelle e dolci)
  • Farina bianca di tipo 0: grado di abburattamento pari al 72% che ci da un prodotto ottimo per pane, pizza, focacce e tanti altri prodotti lievitati.
  • Farina di tipo 1: grado di abburattamento pari all’80%
  • Farina di tipo 2: grado di abburattamento pari all’85%
  • Fior di farina: che è una polvere finissima di frumento, che si ricava dalla parte più interna e morbida del chicco. Farina che è usata nella produzione dolciaria, qualitativamente superiore in termini di glutine.
  • Farina integrale: dopo la sua macinazione, questa farina non subisce ulteriori processi di raffinazione. E’ essa stessa una ottima alternativa alla farina 0, nella preparazione di impasti rustici, ma ha anche proprietà di saziare e regolarizzare il nostro intestino, grazie alla grande quantità di fibre contenute in essa.

La scelta della farina.

Tutta questa introduzione penso sia indispensabile per avere un idea generale sui vari itpi di farina in commercio. Generalmente l’impasto che prepariamo per la pizza, è costituito da diverse miscele di farine di tipo 0 e 00 alla quale va aggiunta l’acqua, il sale, il lievito ed eventuali grassi o olio. Per tutti quelli che vogliono ottenere un prodotto rustico, consigliamo di aggiungere una parte di farina integrale, facendo molta attenzione ai tempi di lievitazione, che per le farine integrali risultano essere molto più lunghi rispetto agli impasti con farine bianche.

La nostra pizza risulterà di qualità superiore quando andremo ad utilizzare delle farine ricavate da prodotti biologici, che non sono state trattate con pesticidi o altre sostanze chimiche. Questa considerazione è valida anche per tutti gli altri alimenti che usiamo comunemente nelle nostre case o nei luoghi di lavoro.

Riassunto:
Farina per pizza Ingrediente per la realizzazione di pizze, a seconda della farina utilizzata si otterrà un impasto morbido, soffice, friabile o spugnoso
Tipologie di farine Tipo di farina
Farina bianca di tipo 00
Farina bianca di tipo 0 (ideale per pizze)
Farina di tipo 1
Farina di tipo 2
Fior di farina: (ideale per dolci da pasticceria)
Farina integrale (regolarizza l’intestino e sazia)
Grado di abburattamento
50%
72%
80%
85%
La scelta della farina per la pizza Non esiste un’unica tipologia di farina per la preparazione delle pizze. Esistono miscele caratterizzate da:

  • Farina di tipo 0 e 00: impasto morbido e soffice
  • Farina di tipo 0 e farina integrale: impasto più corposo, aromatico. → attenzione: tempi di lievitazione più lunghi
  • Farina di frumento e semola: impasto meno gonfio
  • Farina di frumento e farina di farro
  • Farina di frumento e farina d’avena
  • Farina di frumento e farina di mandorle: impasto dolciastro
  • Farina di frumento e spezie: impasto dolciastro e più energetico
Farine per pizza e celiachia Divieto assoluto di consumare pizze impastate con farina di frumento (per i celiaci). Possibili miscele con farine certificate gluten-free
Foto di differenti tipi di farina.Quale farina usare per la pizza?
Quale farina usare per la pizza?

Per informazioni sui valori nutrizionali della farina, consultate wikipedia alla pagina:http://it.wikipedia.org/wiki/Farina

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