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quale mozzarella usare per pizza

Quale Mozzarella Usare Per Pizza

Quale mozzarella usare per pizza? Il classico dilemma Amletico di tutti quelli che si avviano a preparare la pizza in casa propria, molto simile ad un altro “uovo al tegamino con un filo di olio o con una noce di burro?”

Prepariamoci allora a risolvere questo quesito una volta per tutte!!! La mozzarella è un prodotto a pasta filata con marchio STG cioè una specialità tradizionale garantita. Data la sua bontà e praticità nella preparazione (solo aprire la confezione e consumarla) è sicuramente la regina delle nostre tavole, aggiungerei che questo prodotto figura certamente tra quelli che hanno reso la cucina e la tradizione Italiana famosa nel mondo. Le sue qualità che la contraddistinguono hanno inizio dalla filatura a caldo durante la produzione, dandole diverse forme, che prendono il nome dalla “mozzatura a caldo”: bocconcini, treccia, fino ad arrivare alla classica forma tondeggiante della mozzarella che siamo abituati a vedere nei supermercati.

quale mozzarella usare per pizza
Mozzarella fiordilatte

Quale Mozzarella Usare Per Pizza?

Ne esistono decine e decine di tipi diversi sugli scaffali e spesso è difficile orientarsi verso un buon acquisto. Vi sarà sicuramente capitato di leggere tra le varie etichette “mozzarella per pizza”, questo tipo di mozzarella contiene meno grassi e meno acqua, tutto ciò la rende più adatta ad essere lavorata in una pizzeria, sarà sufficiente tritarla e non necessita di essere scolata prima di aggiungerla sulla pizza. Questo è sicuramente il problema principale per i pizzaioli e per tutti quelli che desiderano preparare la propria pizza nel forno di casa…”il siero”che spesso è la causa principale della cattiva riuscita della pizza. Durante la cottura la mozzarella perde il siero e si ha l’orribile effetto di galleggiamento degli ingredienti sulla pizza. Questo fortunatamente è un problema che colpisce solo chi utilizza un forno elettrico o a gas (proprio quelli di casa)che non raggiunge elevate temperature, chi utilizza un forno a legna classico, dove le temperature possono raggiungere anche i 400 gradi e la pizza cuoce perfettamente in un paio di minuti, non ha questo problema. La mozzarella per pizza ha solitamente una forma allungata e compatta e assaggiandola, vi accorgerete che non ha niente a che vedere con il gusto di una comune mozzarella, il giusto aggettivo per definire il gusto della mozzarella per pizza è “insapore”.

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Mozzarella fiordilatte

Quale Mozzarella Usare Per Pizza? IL FIORDILATTE

Il fiordilatte, quello “vero” fatto esclusivamente con latte vaccino è un buon prodotto, ma ahimè se non disponete di un forno a legna avrete lo stesso problema di galleggiamento degli ingredienti sulla pizza, rilascia molto siero durante la cottura. In realtà quello che rende gustosa questo tipo di mozzarella al nostro palato è appunto il siero contenuto in essa, quindi cercare di risolvere il problema mettendola a scolare non aiuta!!. Fate attenzione a non esagerare con la scolatura, altrimenti vi ritrovereste ad usare un orribile formaggio asciutto sulla vostra pizza e tutto ciò comporterebbe una inevitabile perdita del gusto che proprio caratterizza il fiordilatte.

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Una treccia di mozzarella

Quale Mozzarella Usare Per Pizza? LA MOZZARELLA DI BUFALA

Volete davvero conoscere la mia opinione sull’uso della mozzarella di bufala sulla pizza? Cuocere la mozzarella di bufala per me è paragonabile a un “DELITTO”. Questo prodotto ha nel siero contenuto in essa il proprio punto di forza che le da un ottimo sapore, sfortunatamente, per renderla adatta allo scopo, non ci rimarrebbe che scolarla per diverse ore per separarla dal siero, ma con il risultato di ritrovarci una mozzarella gommosa sulla nostra pizza, oppure… una pizza “allagata”. Lascio a voi la decisione.

Per tutti coloro che non vogliono proprio rinunciare alla bufala, consiglierei di aggiungerla a cottura ultimata, magari spezzettandola grossolanamente sopra la propria pizza.

“Gustibus non est disputandum”…. E questo detto molto antico, non l’ho certo inventato io.

Ci piacerebbe conoscere la tua opinione riguardo alla mozzarella per pizza. Lascia un tuo commento su questa pagina!

Desideri saperne di più sulla mozzarella di bufala? Dai un occhiata a wikipedia.

quale mozzarella usare per pizza
Mozzarella di bufala

Come Fare l’Olio Piccante in Casa

Come fare l’olio piccante in casa con il peperoncino fresco

Se siete degli amanti dell’olio piccante, pranzate e cenate con la bottiglia di olio piccante a tavola al vostro fianco, se siete sempre i primi a chiederlo quando cenate in ristorante o in pizzeria, se siete amanti della pasta all’arrabbiata…. questo è quello che fa per voi!!! Come preparare a casa vostra la deliziosa ricetta mediterranea dell’olio piccante.

olio piccante
Olio piccante

Se amate la cucina piccante come la adoro io, e aggiungete il piccante sulla pizza, nei primi piatti e ovunque in cucina, dovrete obbligatoriamente provare a preparare il vostro olio piccante fatto in casa. Come tutti sanno, il peperoncino non è indicato per determinati regimi alimentari, per chi soffre di bruciori di stomaco o per chi soffre di alcuni disturbi di salute, ma vanta moltissime proprietà.

olio piccante
Peperoncino Italiano

Il peperoncino fresco è ricchissimo di vitamina C, molto benefica per l’organismo, in special modo se non osservate una dieta equilibrata e non assumete frutta e verdura in abbondanza, molto indicato per i fumatori, la vitamina c in esso contenuta rinforza il nostro sistema immunitario e protegge da eventuali infezioni. E’ un antiossidante e molti esperti di settore lo segnalano come un alimento anti-cancro. Tutte queste benefiche proprietà sono dovute ad una sostanza in esso contenuta, chiamata “capsacina”.

olio piccante
Preparazione dell’olio piccante

Vediamo come preparare correttamente l’olio piccante a casa nostra.

Consigli: Quando maneggiate il peperoncino fresco è consigliabile usare sempre i guanti, oppure lavarsi subito le mani dopo l’uso.

Ingredienti per un litro di olio piccante

100 grammi di peperoncini Italiani freschi

1 litro olio extra vergine di oliva

Uno spicchio d’aglio e rosmarino (a vostro piacere)

Prepariamo la ricetta per fare l’olio piccante

Per evitare l’insorgere di qualsiasi batterio che potrebbe rovinare il vostro olio piccante è bene fare essiccare i peperoncini prima di usarli. Lasciateli qualche giorno al sole, metteteli in forno o nel microonde, sul termosifone ecc.

olio piccante
Preparazione del peperoncino

Dopo averli fatti essiccare, lavateli bene sotto acqua fredda corrente ed asciugateli bene con un canovaccio. Eliminate il gambo e tritateli molto finemente sul tagliere. Ponete il peperoncino tritato con tutti i semi in una bottiglia o in un vasetto di vetro con coperchio, ricoprite il tutto con l’olio extra vergine di oliva e se è di vostro gradimento aggiungete dell’aglio e rosmarino finemente tritato.

Chiudete ermeticamente il contenitore e conservatelo per tre settimane in un luogo buio della vostra casa. A seconda della quantità di olio aggiunto il risultato finale sarà più o meno piccante.

olio piccante
Olio piccante

Come prepari il tuo olio piccante? Lascia la tua ricetta nei commenti su questa pagina.

Se desideri conoscere meglio il peperoncino, puoi dare un occhiata a wikipedia.

farina acqua sale impasto pizza

7 Cose che Devi Sapere Quando Prepari la Pizza

I consigli dell’esperto

Le risposte alle domande più frequenti su farina acqua sale impasto pizza

Quale è la differenza tra la semola e la farina? Quale deve essere la temperatura dell’acqua per l’impasto della pizza? Quale è la differenza tra la farina di tipo 0, la farina di semola e quella di tipo 00? Queste sono le domande che mi vengono rivolte frequentemente dai lettori del sito…

Che differenza c’è tra la semola e la farina?

La farina è il prodotto che si ottiene dalla macinatura del grano tenero. Viene usata per tantissimo prodotti da forno: pane, biscotti, torte, brioches, panettoni e simili. La semola è prodotta dalla macinazione del grano duro e possiamo facilmente distinguerla dalla farina (colore bianco e impalpabile al tatto) per il suo caratteristico colore paglierino e dalla maggiore granulometria. Il principale impiego della semola è la produzione di pasta. Per alcuni tipi di pane e per la pasta fresca che necessitano una granulometria più fine, si impiega la semola rimacinata.

Cosa significa la denominazione “farina 0” e “farina 00”

La differenza tra i due tipi di farina è nel contenuto percentuale di ceneri, cioè il residuo che rimane bruciando la farina a 550 gradi. Con questa operazione si determinano i vari tipi di farina: Tipo 00 con ceneri più basse, il tipo 0, tipo 1 e tipo 2 con un residuo di ceneri più alte. Questa classificazione, deriva da una lege del 2001, esempio: la farina tipo 0 deve avere un residuo di ceneri massime di 0,65. A differenza di quello che tutti credono, la farina 00 non è la migliore, ma dipende dalla qualità del grano con cui è prodotta, e dalla quantità e qualità del glutine (proteine) che essa contiene. Maggiori sono le sostanze nutrizionali e organolettiche contenute nella farina, e maggiori saranno i residui di cenere. Ecco spiegato il perché la farina tipo 00 non è la migliore, essa non contiene le parti nobili e nutrizionalmente ricche del chicco di grano, come la crusca, l’aleurone e parti di germe.

Che cosa è la forza della farina?

La forza della farina è la capacità di assorbire l’acqua durante la fase di impasto in modo che si formi la maglia glutinica e mantenere quindi l’anidride carbonica che si forma durante la lievitazione. Una farina forte produce un impasto aciutto, elastico che non si attacca alle mani e riesce a sopportare lunghe lievitazioni. Gli impasti preparati con queste farine danno prodotti voluminosi caratterizzati da un alveolatura molto sviluppata.

Quale farina usare per pizza, quale per dolci e quale per pasta?

La farina migliore da usare per i dolci è la tipo 0, e in particolare dobbiamo scegliere una farina con la forza più idonea espressa da un numero preceduto dalla lettera “w”. La pasta frolla richiede una w 140-180, le torte w 220-280, i lievitati ricchi come il panettone w 360-400. Per la pizza la farina ideale da usare è una di tipo 0 di buona qualità almeno con un w 280, possibilmente con aggiunta di semola rimacinata di grano duro. Per la pasta fresca è bene usare una farina tipo 00 mentre per le paste per i ripieni è preferibile usare una farina tipo 00 con una buona forza w 250.280.

Quale temperatura deve avere l’acqua per l’impasto della pizza?

Per ottenere una corretta lievitazione, l’impasto finale prima di essere lasciato a riposo per la lievitazione, deve avere una temperatura di 23-25 gradi, quindi l’acqua da usare dovrà essere più fresca d’estate e più calda d’inverno. Misurate la temperatura dell’impasto e regolatevi di conseguenza. Un aiuto concreto sulla scelta della temperatura dell’acqua può venirvi con la lettura di questo articolo: La regola del 55.

Quale è la differenza tra la farina tradizionale e quella macinata a pietra?

La lavorazione a pietra avviene molto lentamente, schiacciando tutti gli strati del chicco di rano che non si surriscalda e impregna la farina con l’olio di germe di grano, le parti più nobili del chicco si conservano e danno alla pizza e al pane quel sapore pieno del pane di una volta, inoltre la lentezza della macinatura a pietra preserva tutte le qualità degli alimenti nutritivi.

Quanto sale dobbiamo aggiungere nell’impasto del pane e pizza?

Normalmente si aggiunge dal 2 al 2,5 % di sale sul peso della farina.

Hai altre domande da aggiungere? Lasciale nei commenti su questa pagina, ti risponderemo subito.

Se desideri saperne di più sulla farina, consulta l’enciclopedia wikipedia online cliccando qui.

pizza al taglio

Ricetta per Fare la Pizza al Taglio Perfetta a Casa

La “pizza al taglio” oppure se preferite chiamarla “pizza al trancio” ci mette sempre di fronte al solito dubbio ogni volta che prepariamo la pizza a casa: Meglio fare la pizza al taglio cioè la teglia di pizza, oppure meglio fare la pizza al piatto? La differenza tecnica è riassumibile in pochi semplici dettagli: La pizza al piatto è fatta per essere cotta e consumata subito, ed è una pizza individuale, la pizza al taglio è fatta per mantenersi più a lungo sui banchi di vendita delle pizzerie, quindi avrebbe sicuramente un risultato migliore se dobbiamo preparare una pizza a casa nostra che andrà consumata un po’ per volta nel corso di una festa con tanti invitati.

pizza al taglio
Pizza al taglio

Un’altra cosa di cui dobbiamo tenere conto, è che mentre per la pizza al piatto (monoporzione) non ci saranno avanzi, se si decide di preparare la pizza al taglio, si devono calcolare bene le dosi per evitare sprechi.

Il nostro ritmo di vita che è diventato sempre più veloce, ha fatto si che si sviluppassero sempre più pizzerie al taglio, perché si è spesso costretti al pranzo o alla cena veloce, lasciando la pizza al piatto come esclusiva dei locali serali per famiglie. In conclusione, potremmo dire che la pizza al taglio è comoda, veloce, pratica da mangiare, ma se vogliamo davvero gustare una pizza, è sempre consigliabile recarsi in un locale e ordinare una pizza al piatto restando comodamente seduti ad un tavolo.

Per ottenere una buona teglia di pizza al taglio a casa nostra è di fondamentale importanza avere un buon forno, elettrico o ventilato, ma anche con un normale forno da cucina a gas standard è possibile ottenere buoni risultati seguendo i nostri consigli.

pizza al taglio
Trancio di pizza al taglio

Impasto:

L’impasto per pizza al taglio è lo stesso della pizza al piatto. I forni delle cucine di casa sono ormai standardizzati e hanno spazio per potere cuocere 2 teglie delle misure di 30 x 40 centimetri. Una quantità maggiore di pizza cotta nel forno standard di casa comporterebbe un inevitabile abbassamento della temperatura durante la cottura, con risultati pessimi.

Per 2 teglie 30 x 40 centimetri (come da figura sotto)avremo bisogno di circa 1 kilo di impasto:

pizza al taglio
La classica teglia dei forni di casa.

Farina tipo “0” 625 grammi

Acqua 375 grammi

Sale 15 grammi

Lievito 2/3 grammi

Zucchero 10 grammi

Olio 2-3 cucchiai

**Differenti tipi di farina assorbono acqua in quantità differente, controllate sempre la giusta densità dell’impasto aggiungendo o togliendo farina.

Preparazione:

Versate in una ciotola l’acqua, sciogliete il lievito, aggiungete olio e lo zucchero, versate la farina e iniziate ad amalgamare, aggiungete il sale e lavoratelo bene fino ad ottenere un impasto morbido ed elastico. Potrebbe risultarvi più comodo lavorarlo su di una spianatoia.

Dividete l’impasto in 2 pezzi da 500 grammi. Cospargete la superficie delle teglie in modo uniforme con un filo di olio e disponeteci l’impasto, lasciarlo riposare ben coperto per la lievitazione. Dopo un ora circa, aiutandovi con i vostri polpastrelli, spianate l’impasto in modo da ricoprire tutta la superficie della teglia.

A questo punto dobbiamo attendere altri 30 minuti che la lievitazione riparta nuovamente prima di condire e infornare.

La pizza al taglio va cotta in 2 fasi, la prima fase con il pomodoro, per 15/20 minuti (dipende dal forno) e appena notiamo che il bordo inizia a dorare, la sforniamo, aggiungiamo gli ingredienti e la mozzarella tritata, poi la rimettiamo in forno fino a quando la mozzarella non sarà sciolta e il bordo sarà completamente dorato.

pizza al taglio
Banco di una pizzeria al taglio

Come vi suggerisco in ogni nostra ricetta, la cottura nel forno della pizza, è la fase più delicata di tutto il processo, quindi…. Mai aprire il forno per controllare il grado di cottura, e, scaldatelo molto bene alla temperatura massima prima di infornare le teglie di pizza.

Come prepari a casa tua la pizza al taglio? Lascia la tua ricetta nei commenti su questa pagina.

Se sei interessato ad approfondire l’argomento delle varie tipologie di pizzeria esistenti in Italia, consulta wikipedia.

10 modi perfetti condire pizza

10 modi perfetti condire pizza

10 modi perfetti di condire la pizza

Dopo un lungo periodo nel quale la pizza è stata considerata come una semplice alternativa al pranzo o alla cena, ultimamente è tornata di moda e chi sceglie di mangiare pizza, lo fa sempre perché sa cosa mangia, vista la qualità dei pochi ingredienti che compongono l’impasto e la farcitura. Esistono comunque dei topping che sono “matrimoni” di gusti ben riusciti.

Ecco una lista dei10 modi perfetti di condire la pizza.

10 modi perfetti condire pizza
Pizza margherita

Margherita. Pomodoro San Marzano, olio extravergine di oliva, mozzarella, basilico sono i semplici ingredienti che fanno di questa pizza la regina delle pizze

10 modi perfetti condire pizza
Pizza napoletana

Napoletana. Pomodoro, mozzarella,alici, capperi e basilico fresco. La pizza napoletana, tra le pizze classiche è sicuramente una delle più gettonate. Gradevole al palato, fantastica da gustare con un buon bicchiere di vino.

10 modi perfetti condire pizza
Pizza boscaiola

Boscaiola.Presente in tutti i menù delle pizzerie della penisola, la boscaiola esalta l’accoppiata di funghi champignon e il sapore del prosciutto crudo stagionato

10 modi perfetti condire pizza
Pizza ai 4 formaggi

4 Formaggi. Sopra una base bianca coperta da un leggero strato di mozzarella, Un misto di formaggi con il gorgonzola a fare da padrone, fanno di questa pizza una prima scelta tra i clienti delle pizzerie del nostro paese, l’aggiunta di pomodoro è a richiesta, Abbinata al salame piccante o alla cipolla, fanno diventare questa pizza una grandiosa esperienza sensoriale

10 modi perfetti condire pizza

Pizza alla marinara

Marinara. Come la margherita necessita di pochissime materie prime eccezionali per poter stupire. questo tipo di pizza è condita con pomodoro di qualità messo generosamente in cottura insieme ad aglio tagliato a spicchi e un giro di olio extravergine di oliva. Appena sfornata, si aggiunge una manciata di origano fresco e l’immancabile Basilico fresco. Una marinara fatta bene rappresenta il biglietto da visita di un buon Pizzaiolo.8

10 modi perfetti condire pizza
Pizza con provola e speck

Provola e Speck. La pizza Provola e speck è considerata una pizza per la stagione fredda, ma posso assicurarvi che è richiestissima durante tutto l’anno, la provola e lo speck che ricoprono la base bianca, emanano tutti i profumi dell’affumicatura appena viene sfornata. Lo speck va rigorosamente messo a crudo sulla pizza calda prima di essere servita.9

10 modi perfetti condire pizza
Pizza con patate e salsiccia

Patate e Salsiccia. La pizza con patate e salsiccia di provenienza campana, viene ormai proposta in tutta Italia.Il Rosmarino,la salsiccia fresca e le patate appena sbollentate, ricoprono la base bianca prima di essere infornata. Una delizia assoluta.

10 modi perfetti condire pizza
Pizza ai funghi porcini

Funghi Porcini. Gli amanti di questa pizza la scelgono perché conoscono perfettamente le qualità di questo prodotto. Con una base ricoperta da un leggero strato di mozzarella fiordilatte e ricoperta da funghi porcini affettati come topping. Senza pomodoro, che con il suo gusto andrebbe a coprire il profumo dei deliziosi funghi. Qualche buongustaio adora mangiarla insieme a qualche fetta di prosciutto crudo.

10 modi perfetti condire pizza
Pizza alla diavola

Diavola. Questo tipo di pizza ha delle varianti da regione a regione. La sua caratteristica principale è data dall’uso del peperoncino abbinato a salumi dal sapore deciso. Rigorosamente su base rossa.

10 modi perfetti condire pizza
Il calzone

Calzone. Un vero classico della scuola napoletana, un disco di pasta piegato a mezzaluna e farcito con pomodoro, mozzarella, funghi champignon e prosciutto cotto. Il ripieno racchiude una vera sinfonia di sapori ed è apprezzato anche nella versione fritta.

Se vuoi saperne di più sui condimenti tradizionali della pizza dai uno sguardo a wikipedia

Passare-la-farina-al-setaccio

Passare-la-farina-al-setaccio

Passare la farina al setaccio

Se siete convinti di trovare in questo articolo la trama di un poliziesco dove il capitano parlando ai suoi collaboratori dice: Voglio che setacciate completamente la zona fino a quando non troverete i colpevoli….beh, siete nel post sbagliato. Qui si parla di semplice farina, sia essa di grano tenero o di grano duro, e vedremo il perché è sempre consigliabile passare la farina al setaccio.

Passare-la-farina-al-setaccio
Setaccio

Passare la farina al setaccio

Quasi in tutte le ricette troviamo la dicitura: Passare la farina al setaccio. Il setaccio è uno strumento antichissimo, fatto di legno con una rete a maglie molto fitte attraverso la quale si lascia cadere la farina affinchè diventi una polvere sottilissima e quasi impalpabile al tatto. Troviamo appeso il vecchio setaccio di legno su tutti i muri di locali rustici, pizzerie, e sulle vecchie foto dei ricordi di famiglia.

Passare-la-farina-al-setaccio
Vecchio setaccio

Oggi la moderna versione del setaccio è in plastica o in acciaio.

Ma perché è consigliabile passare la farina al setaccio prima del suo utilizzo?

Setacciando la farina, si avvia un importante processo chimico, chiamato ossidazione. L’operazione di dividere la farina in piccoli grani permette all’ossigeno di penetrare agevolmente tra le particelle, la presenza di una quantità maggiore di ossigeno intrappolato nella farina, permetterà un maggiore assorbimento di acqua, formando una migliore maglia glutinica, il processo di lievitazione ne avrà dei benefici e noterete che il prodotto finale verrà piì alto e perfettamente alveolato.

Questo processo è molto importante nella preparazione di dolci, come il pan di spagna,plum cake e tanti altri. Infatti nelle ricette per dolci è sempre consigliato setacciare insieme la farina e il lievito. L’operazione da compiere consiste nel mettere sul nostro setaccio la quantità di farina richiesta insieme alla bustina di lievito chimico per dolci e passarli al setaccio per ottenere il prodotto arieggiato.

L’operazione di setacciare la farina, risulta essere meno utilizzata quando per impastare si utilizza un impastatrice elettrica, dove l’azione delle pale già di per se svolge l’operazione di arieggiare l’impasto, ma… qualora abbiate arieggiato(setacciato) la farina in precedenza, potrete solo migliorare la resa.

Quando tutti noi consumiamo il pane a tavola, proviamo molto piacere nel trovare una mollica leggera e ariosa, quindi….prendete l’abitudine di passare la farina al setaccio.

Passare-la-farina-al-setaccio

Se vuoi saperne di più sul setaccio clicca qui

Aprire una pizzeria

Aprire una pizzeria

Aprire una pizzeria

E’ da un po’ di tempo ormai che leggo sui giornali che ci sono aziende che cercano pizzaioli, dicono che ci sono più di 6000 posti disponibili, la stessa notizia è stata ripetuta anche su qualche canale televisivo a pranzo sul telegiornale. In questi momenti di crisi? Se permettete ho i miei forti dubbi al riguardo, anzi, vi assicuro che la crisi si fa sentire anche qui. Nonostante tutto sul web e in giro per le vetrine dei negozi, mi capita di vedere tantissime locandine di varie scuole che organizzano corsi di pizzaiolo in grande quantità. Stiamo parlando del settore della ristorazione, e nel dettaglio delle pizzerie……vi assicuro che anche qui c’e una forte crisi, e si fa sentire. Basta guardarsi intorno per constatare con i propri occhi, quante pizzerie sono già chiuse, e quante sono in forte difficoltà. Comunque, qualora ci fosse una grande richiesta, e non si trovano pizzaioli, secondo me vuol dire che gli stipendi per chi fa quest’arte o mestiere sono troppo bassi, ecco spiegato il perché “non si trovano pizzaioli”, se fate questo lavoro, sarete sicuramente al corrente dell’elevato numero di pizzaioli che lavora all’estero, in paesi come il Regno Unito o la Germania, dove gli stipendi sono decisamente più alti.

Aprire una pizzeria
Aprire una pizzeria

Girando l’Italia per lavoro, ho notato un fenomeno molto più comune al nord rispetto che al sud: I pizzaioli sono extracomunitari. Si sa che in momenti di crisi come questo che stiamo vivendo….tutto è lecito.

Chi fa questo lavoro, compie molti sacrifici, e sicuramente sarà capitato a tutti di dire: Apro la mia pizzeria.

Aprire una pizzeria

Quanto costa e cosa serve per aprire un locale commerciale di pizza al taglio?

Ecco un preventivo, molto approssimativo, ma che sicuramente ci aiuta a capire meglio la situazione.

Un forno elettrico o a gas costa 2500 euro

Un frigo industriale costa non meno di 1500 euro

Una impastatrice costa circa 400 euro

Arredo di una pizzeria da asporto 5000 euro

Quindi per mettere su il tutto ce la caviamo con 12.000 euro iva inclusa.

E? possibile acquistare dell’attrezzatura usata, e risparmiare qualcosa, ma a meno di questa cifra non mi sembra possibile

A queste spese vanno aggiunte le spese di gestione ricorrenti

Affitto del locale

Pubblicità

 

IL FATTURATO

Una pizza al piatto costa mediamente 6,50 euro.

Quindi la pizzeria dovrebbe vendere circa 50 pizze al giorno, 350 a settimana per incassare il minimo utile per la sopravvivenza (Personalmente penso che non sono tante le pizzerie da asporto che hanno questa media di incassi) per avere un fatturato mensile di 9000 euro.

Vi ripeto che queste sono solo delle stime forfettarie.

  Euro
Descrizione Costi Ricavi
Ricavato dalla vendita di 350 pizze a settimana    9.000,00
Affitto del locale  1.000,00  
Spese energia  250,00  
Telefono  30,00  
INPS forfettario 1° anno  250,00  
Commercialista  100,00  
Stipendio commessa  1.200,00  
Acquisto merci  1.400,00  
Pubblicità 1° anno  150,00  
     
TOTALI  4.380,00  9.000,00
     
IVA su vendite  901,80  
IVA su acquisti ed energia (forfettario)  150,00  
IVA da pagare  751,80  
     
GUADAGNO LORDO  3868,20  
Stima al netto di IMPOSTE personali  2.800,00  

 

Questo è quel che resta al nostro gestore, ma…… mancano ancora tante altre cose da aggiungeree lascio a voi immaginare quali possano essere. Fatevi bene i vostri conti, e raggiungete un incasso medio di 350 euro al giorno per sopravvivere!!

Conviene? Non sta a me rispondere a questo quesito, ma penso che se un pizzaiolo è giovane ed ha voglia di mettersi in gioco, questo è il momento di provarci.

Contattatemi per tutte le informazioni di cui avete bisogno, oppure per una consulenza sull’ avviamento del vostro nuovo locale.

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Pizzeria

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La stesura delle palline della pizza

Stesura delle palline della pizza

Stesura delle palline della pizza.

In tanti anno che faccio questo lavoro, mi è capitato di vedere migliaia di colleghi intenti alla stesura delle palline della pizza. Devo confessarvi che non c’è un modo giusto e uno sbagliato per stendere le palline, ognuno adotta la sua tecnica personale e collaudata nel tempo.

Stesura delle palline della pizza
La stesura

Stesura delle palline della pizza.

Per avere un sicuro successo, è sufficiente attenersi ad alcune regole:

L’impasto deve essere ben lievitato, deve almeno avere raddoppiato il suo volume.

Quando si procede alla stesura della pallina, non dobbiamo mai schiacciare il bordo, altrimenti sforneremo una pizza senza bordo. Partite dal centro spingendo i gas prodotti dalla lievitazione verso l’esterno.

Tutto il resto è…….pratica, molta pratica. Questa è la ragione principale per la quale si frequenta un corso per pizzaioli.

Ad una pizza stesa male, che ha assunto una forma poco presentabile, è preferibile una pallina per pizza stesa con il mattarello. Avrà sicuramente poco bordo intorno, ma il risultato in termini estetici sarà migliore.

Ho voluto aggiungere un video per facilitare il vostro compito. Un pizzaiolo impiega mediamente poco più di 30 secondi per la stesura delle palline della pizza.

Video realizzato da SC web marketing agency

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La maglia glutinica nella pizza

La maglia glutinica della pizza

La maglia glutinica della pizza

Dopo avere affrontato l’articolo che riguarda il glutine e la pizza, oggi vedremo il comportamento del glutine nell’impasto della pizza.

Sono molto felice che molti di voi mi abbiano scritto ringraziandomi per avere fatto chiarezza sul glutine, in quanto una volta che ci è chiaro questo concetto, possiamo passare a vedere come si comporta il glutine nel nostro impasto per la pizza.

La maglia glutinica della pizza

La maglia glutinica nella pizza
La maglia glutinica nella pizza

La maglia glutinica puo essere più o meno forte a seconda del tipo di farina che abbiamo usato per l’impasto, trattiene nel suo alveolo i gas che si formano durante la lievitazione (leggi questo articolo se non lo hai gia fatto) e lo fa rigonfiare e quindi aumentare di volume.

Vi sarà sicuramente capitato di provare a stendere la pallina della vostra pizza, e notare che è molto elastica, troppo elastica, questo succede quando la maglia glutinica non ha terminato il processo di rilassamento, ovvero non si è ancora completato il processo di lievitazione. A molti di noi sarà sicuramente capitato di cercare di stendere la pallina dell’impasto per pizza e trovare enorme difficoltà nel farlo, avendo la sensazione di lavorare con un elastico, questo accade quando l’impasto non ha ancora terminato il processo di lievitazione. Dando all’impasto il giusto tempo di riposo, riusciremo a stendere la pallina senza alcun problema, e anche durante la cottura la maglia glutinica sarà in grado di trattenere i gas.

Conclusione:

Ogni impasto ha i suoi tempi di lievitazione, che possono essere influenzati da diversi fattori: la temperatura dell’ambiente in cui viviamo, la farina, l’acqua, il tipo di lievito, la quantità di sale nell’impasto. Non ci dimentichiamo che durante il processo di lievitazione, avviene la maturazione dell’impasto, processo descritto in questo articolo, che andrà ad influire sulla leggerezza e digeribilità del nostro prodotto finito.

Sei interessato a conoscerne di più sulla pizza? Accedi al nostro corso online gratuito.

La maglia glutinica nella pizza
La maglia glutinica visibile nella pizza

Articolo: La maglia glutinica della pizza

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Il-glutine-e-la-pizza

Il glutine e la pizza

Oggi vi parlerò di Glutine cercando di farlo in un modo molto semplice.. Questa parola, negli ultimi tempi è entrata a far parte del nostro vocabolario di tutti i giorni, parte del (merito) va a chi soffre di qualche disturbo di intolleranza alimentare, fino ad arrivare ai celiaci che non possono tollerare assolutamente il glutine. E pensare che lo troviamo comunemente in tutti i prodotti lievitati da forno.

Il glutine e la pizza
Panetto per pizza
IL GLUTINE E LA PIZZA

Quando iniziamo ad impastare acqua e farina, si inizia a formare il reticolo glutinico. Troviamo il glutine in tutte le farine, anche se in maniera diversa.

Ogni tipo di farina ha un diverso valore proteico (Gliadine e Glutenine) che al contatto con l’acqua da vita a un complesso proteico chiamato appunto glutine. Il glutine forma un reticolo nel nostro impasto che sarà la struttura portante dell’impasto che lo sorregge e lo fa lievitare senza farlo sgonfiare. Il reticolo è ben visibile se guardiamo l’interno di una fetta di pane dove possiamo osservare l’alveolo o reticolo che si è formato.

Il glutine e la pizza
Fetta di pane

La percentuale di glutine che contiene una farina che viene impastata con acqua ha come unità di misura la “forza” che è indicata in tutte le confezioni di farina con il simbolo W. Quindi, maggiore sarà il valore della W e maggiore sarà la forza di quella farina.

La farina per biscotti ha mediamente un W che va dai 130 ai 170

La farina per pizza ha un W che va dai 240 (per pizze a lievitazione rapida), a un W superiore al 300 (per lievitazioni lunghe anche 24 ore in frigo)

Il panettone e pandoro per sorreggere il proprio peso (uova,burro, farina,,acqua) ha bisogno di una farina con W che arrivano fino a 450.

Le classiche confezioni di farina del supermercato non riportano questo valore (W) quindi scegliamo una farina dove è chiaramente indicato “farina per pizza”

Potrebbe esserci di aiuto, anche la lettura dei valori proteici indicati nella confezione di farina:

Valori proteici fino al 10% sono indice di farine per dolci, biscotti o crostate.

Valori proteici che vanno dall’11-13% sono indice di farine adatte per la pizza, il pane e tutte le focacce

Valori superiori al 14%: Farine per prodotti da forno che richiedono una grande struttura.

Adesso che sappiamo cos’è il glutine, andiamo a vedere come si comporta nel nostro impasto, ma questo ve lo spiegherò nel prossimo articolo.

Cosa dice wikipedia riguardo al glutine?

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